Marketing per l’ecommerce. Cosa fare per vendere di Più Online

Una delle domande più ricorrenti per chi ha intenzione di aprire un negozio online è: come faccio a promuovere il mio e-commerce? In questo articolo trovare alcune indicazioni precise sul Marketing per l’ecommerce e su cosa fare per vendere di più online.
Secondo l’ultimo report di Report_E-commerce-in-Italia_2019, il 49% di chi opera nel settore delle vendite online trova difficoltosa la promozione del proprio store, contro un 33% che lo trova soddisfacente. Cerchiamo di capirne di più.

I Numeri Chiave del Marketing per l’ecommerce

Sempre secondo l’ultimo Report di Casaleggio & Associati i canali di Pubblicità online più usati in Italia nel 2018 sono stati.

  1. SEM e Keywords Advertising (campagne su Google Adwords o Shopping) utilizzata dal 19% dei siti ecommerce italiani.
  2. Social Media 18%
  3. Attività di SEO (Search Engine Optimization) 17%
  4. Newsletter e email marketing 13%
  5. Comparatori di Prezzo (Ciao, Trovaprezzi, Kelkoo, ecc.) 7%
  6. Sponsorizzazioni 7%
  7. Remarketing 5%
  8. Altri strumenti off line (stampa, affissioni, TV, Radio, ecc.) 4%

I principali Strumenti di Marketing per l’ecommerce

In generale possiamo dividere le attività di promozione e pubblicità di un sito ecommerce in 2 grandi categorie:

  • Owned Media ossia le azioni di proprietà dell’azienda, dove essa stessa può gestire internamente le attività di marketing senza un ulteriore dispendio di denaro
  • Paid Media ossia formule e mezzi di comunicazione a pagamento.

Proviamo a conoscere meglio i principali canali di pubblicità a pagamento (Paid Media):

  1. Keywords Advertising: sono gli investimenti in campagne pubblicitarie a pagamento sui motori di ricerca , ad esempio Google.  I principali vantaggi di Google Adwords o Google Shopping sono:. innanzitutto è molto targettizzata (colpisce solo chi vuole acquistare il vostro prodotto), in secondo luogo ha un costo click relativamente basso (anche 4 o 5 cent a click se sei bravo a gestire la campagna) e soprattutto permette di controllare la spesa in tempo reale.
  2. SEO: E’ un’attività strategica fatta di azioni concrete (creazione di contenuti SEO Oriented, realizzazione di una sitemap, presenza su Google+,creazione di contenuti originali, ecc,) essenziali per avere un ottimo posizionamento su Google a costo 0. Si tratta di un processo lungo che produce risultati in tempi più (anche 2 o 3 anni) e che necessita  competenze (non di investimenti economici). Se vuoi saperne di più clicca qua.
  3. Newsletter e email marketing : Innanzitutto è necessario dividere la newsletter interna che prevede la creazione da parte del sito di un database interno di indirizzi email a cui inviare informazioni e sconti dall’attività dall’ email marketing che, invece, prevede l’acquisto dall’esterno di banche dati di email profilate a cui inviare le stesse info.
    Dalle nostre esperienze la newsletter è uno strumento molto efficace mentre l’email marketing non ha prodotto risultati convincenti sia in termini di efficacia (conversione tra email inviate e click o acquisti ricevutI) che di efficienza (costo click o costo vendita),
  4. Social Media: La presenza e l’efficacia dei social network dipende dal Target. Per le esperienze fatte ogni piattaforma, che sia Facebook, Twitter, Google+, Linkedim, Youtube o Instagram (solo per citarne alcuni) vive di dinamiche molto specifiche. Per produrre risultati va presidiato ogni giorno da persone competenti e appassionate.
  5. Comparatori: Se si vogliono risultati subito è lo strumento più efficace anche se non il più economico (il costo si aggira intorno ai 14/15 centesimi a click). Anche in questo caso, come per i keywords advertising, i vantaggi sono “0 costi fissi” e presidio quotidiano degli investimenti.
  6. Attività di ascolto in blog e Forum: l’attività consiste nell’individuare i principali forum e blog, che parlano del vostro settore, per capire i bisogni dei clienti potenziali e poi intervenire nelle conversazioni, con l’obiettivo di farsi conoscere. Può funzionare a patto che ci sia qualcuno che lo presidi ogni giorno (come i socialNetwork).
  7. Banner: Al momento il costo dei banner è alto e soprattutto la maggior parte dei centri media ( tranne Zanox che usa un meccanismo più web oriented legati al payxclick) vendono i banner con meccanismi ad Impressions (quante volte viene visualizzato il tuo messaggio e non quante volte viene cliccato). Al momento sono strumenti per pochi siti con marchi e budget di comunicazione importanti.

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