Il Controllo di gestione degli Ecommerce. L’importanza del Metodo

Gli ultimi dati in Italia confermano come l’ecommerce sia un settore che chiusa la fase di sviluppo continua a crescere a ritmi sostenuti con un +13% del 2023 rispetto all’anno precedente [fonte Netcomm].

Dopo un decennio in cui tutte le attenzioni erano rivolte alla crescita dei Volumi e, quindi, del Fatturato, in questa fase l’attenzione si sta spostando progressivamente verso la sostenibilità e, quindi, verso il controllo di gestione dell’ecommerce.

Definizione del Controllo di Gestione degli Ecommerce  

Il controllo di gestione per gli ecommerce come per qualsiasi altra impresa è un processo che coinvolge la pianificazione, il monitoraggio e la regolazione delle attività aziendali per raggiungere gli obiettivi prefissati.

In un settore come quello dell’ecommerce, questo METODO si concentra su 4 fasi.

  1. Definizione di OBIETTIVI Aziendali chiari e misurabili.
  2. ANALISI dei dati.
  3. PROGRANMARE e REALIZZARE le azioni.
  4. PRESIDIARE i numeri chiave.

Le Fasi Principali del Controllo di Gestione degli Ecommerce  

Analisi delle Vendite. Esaminare correttamente i dati storici e identificare le KPI di acquisto, permettono agli ecommerce di anticipare le esigenze dei clienti, regolare gli stock di acquisto e, di conseguenza e ottimizzare la redditività aziendale.

Gestione degli Acquisti. Avere un corretto approvvigionamento di prodotti è fondamentale per evitare eccedenze o mancanze di prodotti. Il controllo di gestione aiuta a monitorare gli stock in tempo reale, a prevedere la domanda e a pianificare gli ordini di acquisto in modo efficiente, riducendo al minimo gli sprechi e massimizzando la redditività.

Controllo dei Costi di Gestione. In un ecommerce gestire correttamente i costi di gestione può fare la differenza. Dal costo del venduto ai costi di trasporto, passando per costi del personale e Transaction fee è fondamentale tenere sotto controllo tutte le spese.

Come Programmare e realizzare le azioni definite in fase di Analisi 

Una corretta programmazione e realizzazione delle azioni definite in fase di analisi è fondamentale per il successo dell’intero sistema. Ecco 6 indicazioni emerse dalla nostra esperienza.

  1. Definire le KPI: Identificare e monitorare KPI significativi, come il ROAS [Return on Advertising Spend], costo per acquisizione cliente e valore del carrello medio, è fondamentale per valutare l’efficacia delle azioni intraprese.
  2. Pianificazione delle risorse: Allocare in modo efficiente le risorse finanziarie e umane in base alle esigenze emerse dall’analisi, garantisce una gestione ottimale dei budget.
  3. Feedback continuo: Implementare sistemi di feedback continuo per valutare l’efficacia delle azioni intraprese e apportare eventuali correzioni in tempo reale.
  4. Adattabilità: La programmazione deve essere flessibile, consentendo l’adattamento alle mutevoli condizioni del mercato e alle nuove sfide che possono emergere.
  5. Gestione del rischio: Identificare e mitigare i rischi associati alle azioni programmate, garantendo una gestione consapevole degli eventuali scenari negativi.
  6. Comunicazione Interna efficace: Comunicare chiaramente gli obiettivi, le azioni pianificate e i risultati ottenuti a tutte le figure coinvolte nel processo, favorendo la collaborazione e la condivisione di informazioni.

Come Presidiare i Numeri chiave 

Fatta l’analisi, programmate e realizzate le azioni è necessario presidiare i numeri chiave o KPI [Key Performance Indicators]. Creare ed implementare un sistema di monitoraggio continuo dei risultati è essenziale per produrre risultati positivi e duraturi.  Per la nostra esperienza i principali numeri chiave da presidiare sono:

  1. ROAS: Rappresenta il Ritorno sull’investimento pubblicitario. La formula per calcolare il ROAS è molto semplice: basta dividere le vendite generate dalla pubblicità per i costi pubblicitari. Supponiamo che tu raggiunga un fatturato di 5.000 euro con una campagna che ti è costata 500 euro. Allora il tuo ROAS è 10 [3.000 €: 500 € = 6].  Se vuoi, puoi moltiplicare il risultato per 100 per ottenere una percentuale 1.000%.
  2. Gestione delle scorte: E’ fondamentale monitorare gli acquisti, il livello di rotazione delle scorte e l’indice di copertura aiuta a evitare sovrastocchi o carenze di prodotti.
  3. C.A.C. [Costo d’acquisizione dei clienti]: Indica l’efficienza delle campagne pubblicitarie e rappresenta quanto si è speso per acquisire un singolo cliente. E’ il rapporto tra i costi sostenuti per acquisire clienti e il numero di clienti acquisiti. Se spendendo in pubblicità 5.000 euro acquisendo 100 clienti il C.A.C. è 50 [5.000: 10 € = 50].
  4. Primo Margine o Margine Lordo: Si calcola sottraendo i costi delle merci vendute (CDV) dal totale delle entrate derivanti dalla vendita di prodotti. La formula è la seguente: Margine Lordo = Entrate totali − Costi diretti delle merci vendute (CDV) dove: Le “Entrate totali” rappresentano il totale dei ricavi generati dalla vendita di prodotti o servizi sull’ecommerce mentre i “Costi diretti delle merci vendute (CDV)” includono tutti i costi direttamente associati alla produzione o all’acquisizione delle merci vendute.
  5. EBITDA [Earning Before Interest Tax Depreciation Amortization]: Si calcola sottraendo al 1° Margine I costi di Marketing, le spese di trasporto, le transaction fee, i costi del personale e quelli generali. Lo scopo dell’EBITDA è di evidenziare il margine che rimane in azienda dopo avere sostenuto i costi esterni e il costo del personale, ovvero i costi operativi che comportano uscite di cassa.

In conclusione, il controllo di gestione è un elemento chiave per ottimizzare le performance degli ecommerce. Attraverso l’analisi dei dati, la programmazione, il controllo dei costi e la valutazione delle performance, le aziende possono adottare decisioni informate per migliorare l’efficienza operativa e la redditività complessiva.

L’uso di Dashboard e di strumenti tecnologici moderni amplifica ulteriormente l’efficacia del controllo di gestione, offrendo una prospettiva chiara e dettagliata delle attività aziendali.

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